Moscatello selvatico di Gabriella Falcone: vigna piccola nella zona Castel del Monte con tanta passione e amore…
Per l’aperitivo siamo apposto… per l’antipasto anche…! Questo Moscatello selvatico di Gabriella Falcone (vigna piccola…
Per l’aperitivo siamo apposto… per l’antipasto anche…! Questo Moscatello selvatico di Gabriella Falcone (vigna piccola…
Nasce con uve Moscato e Bombino bianco in perfetto equilibrio con il territorio dall’idea di equilibrio fra territorio e produzione di questa azienda.
una cavalcata attraverso territori e produttori fra grandi e piccoli, con espressioni e stili nettamente diversi fra loro, ma immutate le caratteristiche di un vitigno che ha saputo coinvolgere tutti con le sue note di frutto rosso succoso e fragranze floreali.
Suadente il rosa antico che traspare dal vetro, il floreale con il ribes nero subito in evidenza nei profumi già nel versalo, con spuma cremosa e fitta.
In seguito che il vino si ossigenava emergeva la liquirizia e il cacao avvolto da nuance di spezie ben distinte come la cannella e il pepe aromatico.
Morbido e ricco di sapidità è stato il primo sorso che man mano che si ossigenava nel palato si arricchiva di note mandorlate e fragranze resinose.
La signora della vineria ha colto in pieno i miei gusti proponendomi una birra Cantillon Gueze 100% Lambic bio, che mi ha riconciliato con il mondo delle birre e dopo un attento approfondimento ho scoperto che la sua lavorazione è molto vicina alla lavorazione dei vini artigianali, con fermentazione spontanea in legno del mosto di birra ottenuto da un 70% di orzo maltato e grano non germinato: in pratica è la birra giusta per me!
La paura aumenta quando vedi anche la Ferrari delle affettatrici sul grande tavolo di legno grezzo con sotto un fiocco di prosciutto crudo e pensi “addio ai 70 km di bici fatti ieri…” ma lo sguardo è sempre sorridente e complice della scelta di ammazzarsi di calorie alle 11 di mattina.
I profumi di rosa si diffondono ovunque assieme alla freschezza del prato umido che già anticipa quello che sentirò in seguito nel bicchiere. Tutto l’ambiente circostante con i locali di degustazione e di accoglienza sono solo da contorno alla bellezza dei vigneti che scendono a valle, tutti perfetti, nessuna foglia gialla, perfetti nella chioma, tante piccole onde che a guardarle ti fanno perdere il senso del tempo.
Ci troviamo a Gravina una terra che non è meno a Matera e ad Altamura per aspetto turistico e in più ha anche le “gravine” chiese rupestri scavate nella roccia, ruscelli che scorrono a metri di profondità che hanno scavato dei canyon naturali, insomma bellezze naturali impareggiabili.
Il giallo paglierino leggermente tendente al dorato, con una spuma fitta, e i profumi setosi di note vegetali con belle concentrazioni di sidro di mele macerato e sfumature di Calvados e spezia come il sandalo, quasi a riprendere le note della “liquere” del metodo classico