… metti una passeggiata a Sessa Aurunca (Ce) in Campania rinfrescato da una piacevole Falanghina spumantizzata.
Non sopporto più sentirmi proporre “vuole un prosecchino?” e questo avviene quasi sempre quando ti…
Non sopporto più sentirmi proporre “vuole un prosecchino?” e questo avviene quasi sempre quando ti…
Ecco che in costiera i vitigni rossi sono Aglianico, Piedirosso, Sciascinoso e il Tintore di Tramonti, mentre fra i bianchi il precoce Fenile e il tardivo Ripoli, l’aromatica Ginestra e la speziata Pepella -soggetta ad acinellatura come il Picolit. Come anche Falanghina e Biancolella.
Che fosse un vino d’Irpinia si è capito da subito; il terreno argilloso di provenienza gli ha conferito una marcata nota minerale nei profumi e immancabile la piacevole nota di “buccioso” dovuta evidentemente ad una breve sosta delle bucce con il mosto. Tutto in equilibrio con le fragranze floreali e di frutto; notevole la spalla acida che associata al frutto ne rendono un vino abbinabile a molta cucina mediterranea.
Tanti i territori in degustazione ma inizio dai Campi Flegrei che tirate le somme è quello che più mi ha entusiasmato con i suoi due vitigni autoctoni più diffusi, la Falanghina e il Piedirosso e dialettalmente chiamato “per’e palummo.
Allora sono sceso in paese e da perfetto turista ho domandato al primo anziano che ho incontrato con “panza all’aria” seduto al bar della piazzetta. La risposta non ha tardato ad arrivare: poche parole, alzando il braccio col suo ditone da uomo vissuto mi ha indicato perentoriamente la “strada della felicità”. “Lì devi andare, da Gigino”.