LOGOANDREADEPALMA
Facebook
LinkedIn
Instagram
  • Corsi e consulenza
  • Chi sono
  • cosa BERE
  • dove MANGIARE
  • cosa CUCINARE
  • dove ANDARE
  • Food & Wine NEWS
  • Contatti

Sorprendente verticale dell’Immensus Malvasia bianca Puglia Igt: 04-05-06-07-09-10-11-12-13-14- dell’azienda Agricola Mazzone: sei ettari di bontà a Ruvo di Puglia

7 Ottobre 2016Andrea De PalmaNessun commento
Francesco Mazzone

Francesco Mazzone

Non capita tutti i giorni di fare una verticale di Malvasie in Puglia, e sinceramente, neanche Francesco Mazzone aveva idea della riuscita qualitativa del suo vino.

L’azienda Mazzone è a Ruvo di Puglia in provincia di Bari, e il territorio è quello di Castel del Monte che da il nome a una Doc eccellente.

Ve ne parlo, perché è una vera chicca poco conosciuta. L’attività inizia negli anni settanta con il padre Domenico, che eredita dei vigneti, frutteti e oliveti. A seguire la passione del padre è Francesco con i suo fratelli, che l’laureatosi in enologia dà la spinta propulsiva all’azienda. Ed ecco che nasce la cantina sotterranea, la bottaia e una linea di vini in bottiglia.

Bottaio Az. mazzone

Bottaio Az. mazzone

I vitigni coltivati, sono Nero di Troia, Bombino Bianco e Malvasia; e qui si sofferma la mia curiosità. Non ce ne sono molte Malvasie ben lavorate in Puglia e quella di Mazzone, devo dire, è sulla buona strada.

Vi anticipo, che stranamente, la più consona a miei gusti è stata la prima versione, la 2004; vuoi la gran voglia di far bene, vuoi l’inesperienza, vuoi la minore contaminazione degli studi di Francesco da parte degli ambienti enologici, ma a me è piaciuta moltissimo.

Immensus Malvasia 2004 az Mazzone

Immensus Malvasia 2004 az Mazzone

Difatti, abbiamo degustato varie annate e si sono delineate, vari stili di lavorazioni e prove fatte; ma i risultati di degustazione portavano sempre alla 2004.E, infatti, inizierò a parlarvi dell’Immensus Malvasia bianca Puglia Igt 2004; nasce da un tendone di oltre trentacinque anni, coltivato in un terreno molto calcareo e minerale, con una lavorazione semplicissima senza macerazione, diraspata e poi fermentazione.

malvasia-immensus-2004-coloreGià dal colore di intuisce l’integrità del prodotto e la stabilità degli elementi organolettici. Giallo paglierino tenue con riflessi ancora sul verde, stranissimo per un vino di oltre dieci anni. I profumi faticano ad aprirsi, ma dopo poco si mostrano puliti e abbastanza netti con note di zenzero, buccia di limone disidratata e la tipica mandorla; le note mielose chiudono un olfatto intrigante; la sapidità e la discreta acidità al gusto, sono da supporto a note floreali e con un finale sottile e fluido.

 L’Immensus Malvasia 2005 è figlia della vendemmia calda; colore giallo oro brillante; note salmastre, di creta e ferrose puliti e sinceri; gliceroso ma piacevole al gusto.

 La Malvasia 2006, è un’annata complessa; già dai profumi puliti e complessi, con note di idrocarburi e limone amalfitano. Il mio stupore cresce soprattutto quando, al primo sorso, mi trovo difronte a un corpo perfetto e austero; note mielose, salmastre, sapide e mandorlate, creano un equilibrio perfetto, seguito tanta mineralità e un frutto perfetto come pesca e sentori mandorlati tipici; finale pepato e vellutato.

La Malvasia 2007 cede nel colore e nei profumi poco convincenti; meglio al gusto dove sfoggia un’inaspettata radice di liquirizia e tanta acidità.

La 2009 e la 2010 si sono arrese al tempo.  La 2011 ricalca profumi e gusto degli altri, rimarcando le note tipiche di mandorla, salmastro, miele e tanta piacevolezza nel berlo.

La 2012 è giocata maggiormente sulla mineralità, sia nei profumi che al corpo, come la pietra focaia, note pietrose e tanta mandorla con fiori e frutto perfetto. La 2013 ha uno stile più tecnico, meno espressive delle altre, ma resta comunque pulita e piacevole; tanto floreale e morbidezza nel finale gustativo. La 2014 è da dimenticare a causa dell’annata.

Nella Malvasia 2015 si inizia a cambiare tecnica di lavorazione, a tutto vantaggio della piacevolezza di beva; sosta sui lieviti e batonnage, gli assicurano note di pera e tanto floreale, con un pizzico di vivacità olfattiva data da sbuffi di zenzero; sorprendente è la nota di fiori di sambuco e tanta mineralità al palato, non mali il finale rinfrescante.

E la sera non potevo farmi mancare una cena a base delle bottiglie aperte, con varie Tartar di pesce vario e un risotto ai frutti di mare; è incommensurabile il piacere gustativo della malvasia con le sensazioni sapide e morbide dei due piatti. Palcoscenico del matrimonio perfetto è stata la Locanda di Beatrice a Corato.

Per correttezza d’informazione, quasi tutte le prime annate non sono in vendita.

 

Azienda Agricola Mazzone

Ruvo di Puglia

Strada provinciale 22 Ruvo-Palombaio 460/a

70037 Ruvo di Puglia

tel: 340.0683993- 3476402309 – 348.2591858

www.aziendamazzone.it – info@aziendamazzone.it

Tag: Azienda agricola Mazzone, Immensus Malvasia, Ruvo di Puglia
Post precedente Giovanni Guarini “Nessun allarmismo per la vendemmia 2016 in Salento”. Prossimo Post Dove mangiare i migliori tortellini a Bologna e dintorni. Segnalati dai bolognesi.

articoli collegati

Lucy… la bollicina pugliese metodo classico 2017 di Mazzone per una cena di classe… da Balducci Maurizio

16 Agosto 2019Andrea De Palma

La Malvasia bianca protagonista a Corato alla Locanda di Beatrice verticale con l’azienda Mazzone

25 Gennaio 2017Andrea De Palma

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

  • BIANCHI DI PUGLIA: Venerdì 26 maggio 2023 oltre 200 etichette in assaggio a Bari con l’Ais…
  • Il 26 maggio 2023 l’Irpinia ospita l’edizione 2023 di “Campania Stories”: in degustazione oltre 90 aziende campane
  • Est vineria ad Andria: cultura del territorio con i vini Mammamè di Pierfabio Mastronardi in Puglia…
  • Pizzeria da Michele a Bari: aspettativa e tradizione rispettata…
  • Rosa-ae il Cerasuolo 2018 di Torre dei Beati

Commenti recenti

  • Luigi giordano su Margherita di Cozze o Cozze all’Antonietta… una ricetta pugliese dimenticata in cerca d’autore…
  • Filippo Iovine su Twine Vineria e Ristorante a Barletta (Bat): due giovani fratelli, una passione e tanta qualità…
  • Angelo Goffredo su Twine Vineria e Ristorante a Barletta (Bat): due giovani fratelli, una passione e tanta qualità…
  • Emilia su Le Pallotte Cace e Ove abruzzese della famiglia Travaglini a Casoli (CH): vivere la campagna in pieno relax
  • Carol su La ricetta del Coniglio al Coppo di Pina e Berardino presso l’agriturismo Caniloro a Lanciano in Abruzzo: eccellenza della Cucina Popolare Frentana.

Archivi

  • Maggio 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Dicembre 2017
  • Novembre 2017
  • Ottobre 2017
  • Settembre 2017
  • Agosto 2017
  • Luglio 2017
  • Giugno 2017
  • Maggio 2017
  • Aprile 2017
  • Marzo 2017
  • Febbraio 2017
  • Gennaio 2017
  • Dicembre 2016
  • Novembre 2016
  • Ottobre 2016
  • Settembre 2016
  • Agosto 2016
  • Luglio 2016
  • Giugno 2016
  • Maggio 2016
  • Aprile 2016
  • Marzo 2016
  • Febbraio 2016
  • Novembre 2015
  • Ottobre 2015
  • Agosto 2015
  • Luglio 2015
  • Giugno 2015
  • Maggio 2015
  • Marzo 2015
  • Gennaio 2015
  • Maggio 2014

Tag cloud

Abruzzo Aglianico Aglianico del Vulture Basilicata Biondi Santi bollicina Bombino Bianco Borgo Eganzia Borgo Egnazia Campania Castel del Monte Centorame Cerasuolo CORONE Cucina Frentana Falanghina Fiano Gioia del Colle Greco di Tufo Guida Vini Buoni d'Italia Locanda di Beatrice Manduria Massimo di Cintio Meet in cucina Merano Merano Wine Festival Montepulciano Murgia Negroamaro Nero di Troia Passerina Pecorino Polvanera Primitivo Primitivo di Manduria Puglia Rosato San Severo Spumante Tintilia Torre dei Beati Trani Trebbiano Vinibuoni Vulture
© Andrea De Palma - E-mail: info@andreadepalma.it - Cell. 330324421